Dimostrazione di debolezza

Europeismo senza antieuropeismi

Il presidente del Consiglio italiano ha sbagliato ad alzare i toni contro l’Unione europea, minacciando, come ha fatto, di non approvarne il bilancio, perché come osserva anche il professor Sabino Cassese su “il Corriere della Sera” di oggi, non si predica l’europeismo con l’antieuropeismo. Il fatto che Renzi debba ricorrere a espedienti dialettici ricorrenti nel populismo dell’opposizione più che negli argomenti dialettici dei governi, rivela la debolezza di una posizione, non certo la sua forza. L’errore è tanto più grave perché l’Unione europea si è mostrata molto conciliante con l’Italia. La stessa lettera di richiesta di chiarimenti al nostro paese da parte della Commissione è molto conciliante, affatto priva degli ultimatum e dei diktat che molti osservatori si aspettavano. In più Renzi a sorpresa ha potuto contare persino sul “Finantial Times” che solo due settimane fa lo criticavo aspramente. Ora il quotidiano della city da ragione all’Italia ha ragione e se anche poteva fare di più le condizioni del Paese sono migliorate e sarebbe sbagliato rispettare i parametri alla lettera. Obama sta per lasciare la sua presidenza, intanto la sua linea antiausterity è arrivata sulle sponde del nostro continente e Ft se ne fa interprete. Renzi godendo di un sostegno internazionale che altri non hanno o hanno perso, avrebbe fatto bene a mostrare un maggio senso istituzonale. Poi bisogna anche considerare che non è tutto oro all’interno della Ue dopo Brexit e ci sono dei problemi rilevanti da cui l’Italia deve sapersi guardare oltre alle questioni di bilancio. L’attacco del capo della diplomazia magiara nei nostri confronti è un brutto segnale, l’ennesimo che proviene dal governo Orban sempre più impregnato di intolleranza e revanscismo nazionalistico. Il problema dell’Europa di domani non è solo la crescita economica, ma anche che quelle inclinazioni politiche ideologiche che hanno preso piede negli anni trenta del secolo scorso e che sembrano tornate di moda in alcuni ambienti. Vanno soffocate il prima possibile e bisogna saper calibrare i toni perché il rischio è grande. Nell’Unione europea non fa più parte l’Inghilterra che onora Churchill, ma vi resta l’Ungheria che plaude ad Horty.

Roma, 28 ottobre 2016